In salute | Pollopedia

La dieta dell’evoluzione: più intelligenti grazie alla carne

La carne contiene una particolare vitamina che aumenta le capacità cognitive

Le nostre nonne, probabilmente, lo sapevano già pur non conoscendo la nicotinamide, la cosiddetta “vitamina dell’intelligenza”. Quando da piccoli ci dicevano di mangiare la carne per metterci in forze, avevano ben chiaro quanto essa potesse far bene anche al cervello. Ci ha pensato il Dipartimento di neurologia dell’Università di Birmingham a dare una valenza scientifica alla teoria delle nonne. La vitamina B3 si trova nella carne ed è alla base della connessione che c’è tra il consumo di carni e l’evoluzione cognitiva dell’uomo.

Dalla preistoria a oggi – Lo studio parte da molto lontano, dalla preistoria con l’Homo erectus, oltre un milione di anni fa. Man mano che comparivano antenati umani più evoluti, aumentavano le dimensioni del cervello e le sue capacità cognitive. Ciò è stato dimostrato dipendere dall’alimentazione carnivora: si cacciavano prede più grandi e si mangiava più carne, aumentando così la presenza di nicotinamide.

Man mano che la specie umana si evolveva, l’uomo iniziava a praticare l’agricoltura e l’allevamento, l’alimentazione era onnivora con l’inclusione dei cereali e gli ominidi cambiavano anche l’aspetto fisico. Mascella meno evidente, denti più resistenti.

Ancora oggi, tuttavia, la carne è indispensabile per una sana ed equilibrata dieta. Il cervello umano, soprattutto nei neonati e in fase di crescita, ha bisogno di nicotinamide. Non è un caso che il primo “pasto” di chi nasce è il latte materno, quindi un alimento animale e non vegetale.

Carne e salute mentale – La carne non incide solo sull’intelligenza. Un’indagine dell’università di Cincinnati, negli Stati Uniti, si è occupata dei disturbi del comportamento umano. In particolare, è stato sperimentato che i pazienti con disturbi dell’umore avevano un basso livello degli acidi grassi polinsaturi omega 3, già presenti nel mondo animale e nelle carni moderne.

Non è la prima scoperta in tal senso. La carne, infatti, contiene le proteine nobili con gli aminocidi essenziali. La scienza li chiama neuromodulatori e neurotrasmettitori perché sono i responsabili del benessere psicofisico dell’uomo. Più si è aggressivi o depressi, ad esempio, meno aminoacidi essenziali saranno stati introdotti nel proprio organismo e quindi meno carne.

Naturalmente mangiare carne non è sinonimo di intelligenza e felicità. Ogni età ha la sua specifica alimentazione, basti pensare che nasciamo carnivori, con alimenti di origine animale, e diventiamo progressivamente onnivori. Se invertiamo questo processo, l’apparato digerente si sviluppa precocemente con possibile comparsa dell’obesità.

Il segreto, banale ma efficace, è quello di non eccedere, adeguando ogni pasto all’età e allo stile di vita.

 

Fonte: Carni Sostenibili