sostituti vegetali
In salute

Sostituti vegetali delle carni avicole? No, grazie

I sostituti vegetali della carne sono spesso introdotti nelle diete vegetariane e vegane con l’idea, errata, di compensare le carenze nutrizionali.

Ma non possono in alcun modo sostituire l’apporto della carne, in particolare quella avicola. Vi spieghiamo approfonditamente il perché.

Salubrità della dieta vegetariana: un mito che vacilla. Il marketing dei sostituti della carne fornisce informazioni sbagliate al consumatore che spesso è convinto di acquistare un prodotto alternativo alla carne anche da un punto di vista nutrizionale. In realtà, il consumatore acquista un prodotto con una concentrazione di carboidrati e di sale che può essere oltre il doppio rispetto a quella della carne. La concentrazione di proteine della carne e dei suoi sostituti in alcuni casi è simile. Ciò che forse non sapete è che a uguale concentrazione spesso corrisponde una composizione molto diversa: ad esempio le proteine vegetali sono spesso carenti in alcuni amminoacidi essenziali (i legumi sono carenti in aminoacidi solforati, in particolare metionina, mentre i cerali sono spesso carenti in lisina). Inoltre, nelle formulazioni moderne dei sostituti vegetali delle carni è aumentata notevolmente la concentrazione di grasso a causa dell’aggiunta di oli vegetali che hanno lo scopo di aumentare la succosità, la tenerezza e il sapore del prodotto. Ricordiamo, inoltre, che la carne è ricca in acidi grassi che non si trovano nelle piante, tra cui alcuni acidi grassi polinsaturi a lunga catena e acidi grassi a catena dispari che hanno conclamati effetti benefici sulla salute umana, in quanto concorrono alla prevenzione di malattie cardiovascolari e metaboliche.

Alimenti ultraprocessati, tutta la verità sui sostituti vegetali. È necessario fare chiarezza sulle differenze nutrizionali tra la carne naturale e i suoi sostituti vegetali. I due prodotti non sono interscambiabili e i questi ultimi non possono essere utilizzati in sostituzione della prima, pensando di soddisfare con essi i fabbisogni in proteine e grassi. I sostituti vegetali della carne sono prodotti di origine vegetale che simulano il sapore, la texture e la forma della carne, ma è sufficiente andare a leggere l’etichetta per rendersi conto che non si tratta di alimenti salutari. Infatti, questi prodotti hanno tutti i requisiti per entrare a far parte della categoria degli alimenti ultra-processati, a causa dell’elevato numero di ingredienti che li compongono e dei numerosi processi di trasformazione necessari per la loro produzione. I numerosi processi a cui questi alimenti sono sottoposti, non solo ne compromettono il valore nutrizionale, ma anche la sicurezza e la salubrità. Ad esempio, le alte temperature necessarie per la fibrillazione delle proteine vegetali possono favorire la formazione di tossine, mentre altri additivi funzionali aggiunti a questi prodotti possono provocare infiammazioni intestinali.

Dati alla mano: lo studio di Lancet. Un recente lavoro pubblicato sulla rivista The Lancet ha preso in rassegna diversi studi relativi agli effetti dei cibi ultra-processati sulla salute umana e ha mostrato che vi è una associazione tra consumo di questi prodotti e aumento del rischio di malattie cardiovascolari, obesità, infiammazioni croniche, malattie metaboliche e mortalità. Infatti, i cibi ultra-processati, di cui fanno parte anche i sostituti vegetali della carne, hanno spesso una bassa qualità nutrizionale, un alto contenuto in acidi grassi saturi, elevate concentrazione di zuccheri e sale, e una bassa concentrazione in fibre, vitamine e minerali essenziali. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori francesi, pubblicato sulla rivista internazionale Journal of Nutrition, ha evidenziato che coloro che consumano una dieta vegana e vegetariana ricavano una più elevata proporzione di energia dai cibi ultra-processati rispetto a coloro che consumano una dieta in cui è inclusa la carne.

 

Fonte: Carni Sostenibili