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Anno nuovo fake news vecchie: smentiamole insieme

Bando alle fake news legate alla filiera 100% italiana più gettonate all’interno della community

Il pollo non è solo uno degli alimenti più presenti sulla tavola ma uno dei cibi più completi e benigni dal punto di vista nutrizionale: un adeguato consumo di carne bianca infatti può contribuire a migliorare la qualità complessiva della dieta della popolazione italiana. Purtroppo oltre alle buone notizie opportunamente documentate, ci portiamo dietro spesso anche numerose fake news che anno dopo anno faticano a morire. Eccone elencate alcune delle più comuni con le relative smentite.

Il pollo è pieno di ormoni. FALSO

Ecco il luogo comune più diffuso. Non tutti sanno ancora che l’uso di ormoni è illegale e severamente proibito dalle leggi italiane ed europee e non trova alcun riscontro nelle migliaia di controlli che vengono effettuati ogni anno nell’ambito del Piano Nazionale Residui coordinato dal Ministero della Salute. Senza contare che i polli non sono mammiferi e l’utilizzo di ormoni sarebbe inefficace e totalmente antieconomico per l’allevatore. Non c’è dunque alcun rischio di trovare residui di queste sostanze nelle carni bianche che consumiamo quotidianamente.

I polli vengono allevati in gabbia. FALSO

Gli allevamenti “in batteria” sono una fake news: tutti i polli vengono allevati esclusivamente a terra, ma incredibilmente l’83% degli italiani ancora non ne è a conoscenza (ricerca Doxa/Unaitalia). Da oltre sessanta anni polli e tacchini vengono allevati solo a terra, o all’aperto o in capannoni spaziosi, con la giusta temperatura e in ambienti luminosi, rispettando tutti i parametri europei e italiani: le gabbie non sono mai utilizzate per allevare i polli da carne. Possiamo rassicurarvi sul fatto che questi animali possono crescere liberamente in spazi grandi, razzolando su un letto di paglia o su un truciolato di legno.

I polli vengono imbottiti di mangime di dubbia qualità e antibiotici. FALSO

L’alimentazione di polli e tacchini è composta da mangimi ottenuti da materie prime naturali, prevalentemente cereali (mais, orzo e grano, sorgo e soia) con integratori vitaminici e sali minerali. Inoltre la carne che consumiamo non contiene residui di antibiotici in riferimento ai limiti di residuo massimi stabiliti per legge (MRL), come confermano i controlli del Piano Nazionale Residui. La somministrazione del farmaco antibiotico è una pratica controllata lungo tutta la filiera, fino al controllo sulle carni. Quando viene somministrato un farmaco agli animali, viene sempre rispettato il tempo di sospensione: si tratta del tempo minimo che deve trascorrere tra l’ultima somministrazione e l’avvio degli animali al consumo. Va inoltre sottolineato che la filiera avicola italiana è impegnata nella costante riduzione dell’uso degli antibiotici a scopo curativo: negli ultimi 5 anni l’uso del farmaco in avicoltura si è dimezzato.

I polli che arrivano sulla nostra tavola non sono tracciati. FALSO

Tutto il pollo che consumiamo in Italia è Made in Italy: la filiera avicola italiana è completamente autosufficiente perché produciamo più di quanto consumiamo. Tutte le informazioni sulla provenienza della carne sono in etichetta. Una filiera integrata invidiabile ispirata al From farm to fork: gli avicoltori italiani sono in grado di controllare tutte le fasi del processo produttivo, dai mangimi all’allevamento, alla distribuzione nei punti vendita attraverso un modello di sicurezza alimentare che si basa su un complesso sistema di norme e controlli che garantiscono l’igiene di processo ed elevato standard di sicurezza in tutte le fasi dal mangime all’allevamento fino alla trasformazione. Altre fake news legate alla filiera 100% italiana le trovate qui.