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Il pollo è un alimento che piace e fa bene ai bambini

Luce verde dal pediatra sul consumo di carni avicole da parte dei bambini

Quali sono i cibi che non devono mai mancare sulle tavole dei bambini? Ma soprattutto qual è la giusta alternanza dei vari alimenti? E quante volte proporre carne in settimana? Tante le domande che tutti i giorni una mamma deve porsi nel momento in cui fa la spesa e poi deve decidere cosa cucinare. Il poco tempo a disposizione non giova e spesso si finisce per proporre gli stessi piatti, anche perché sappiamo gradite ai piccoli, con qualche dubbio sulla validità delle proprie proposte.

Per compiere scelte sempre corrette abbiamo chiesto in merito al Dott. Giuseppe Morino, Resp. UO Educazione alimentare dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma, in particolare sulle fonti proteiche da preferire: “Tra le carni è corretto prediligere quelle bianche, ottima fonte nutritiva, con pochi grassi e di buona qualità – spiega – oltre a una elevata digeribilità e un ragionevole apporto calorico, da poter consumare fin dalle prime pappe”.

Il pollo piace alle mamme perché è magro, nutriente e versatile. E piace anche ai bambini, soprattutto in versione cotoletta o al forno, che lo mettono al quarto posto tra i cibi preferiti dopo pasta-pizza-dolci (Doxa-Unaitalia). Il pollo assieme alle altre carni, in particolare quelle bianche, costituisce un alimento irrinunciabile nel menù dei più piccoli. Secondo la citata ricerca Doxa/Unaitalia, infatti, la carne compare in tavola in media 3 volte a settimana. Tra le varie tipologie, il pollo trova il maggior apprezzamento da parte delle mamme e viene proposto con maggior frequenza: l’84% lo propone ai propri figli almeno una volta la settimana.

Il ruolo delle proteine nell’alimentazione dei bambini

Proprio perché figura spesso nei menu dei bambini, le mamme sono sempre alla ricerca di conferme scientifiche sul ruolo della carne nell’alimentazione di un bambino o un adolescente. “La carne – spiega il Dott. Morino – è un alimento dall’elevato valore nutritivo, poiché è una fonte primaria di proteine e di alcuni nutrienti e micronutrienti solitamente assenti (come la vitamina B12), o scarsamente rappresentati (zinco, selenio, niacina e riboflavina), o meno biodisponibili (come il ferro) nei prodotti di origine vegetale”. E a proposito dell’apporto proteico, ottima la scelta di prediligere le carni bianche, da alternare con altre proteine animali, stando attenti a non eccedere con i formaggi. “È importante la giusta rotazione degli alimenti proteici, proponendo pesce, carne e legumi ognuno almeno 3 volte a settimana. I restanti giorni si possono alternare uova, prosciutto o formaggi (1-2 volte a settimana al massimo)”, conclude Morino.

Cinque errori da non commettere a tavola con i bambini

Rotazione, qualità e varietà sono le parole d’ordine nella dieta dei bambini, ma anche degli adulti. Per esempio è fondamentale rispettare la suddivisione in 5 pasti nella giornata: colazione, 2 spuntini (metà mattina e metà pomeriggio), pranzo e cena, avendo l’accortezza di alternare carne, pesce e legumi ed offrendo formaggi e salumi 1-2 volte a settimana. Questa ripartizione permette al bambino di arrivare al pasto successivo senza troppo appetito e contemporaneamente migliora il metabolismo.

Vediamo quali sono i principali errori in cui si può incappare quando si parla di alimentazione dei bambini:

  1. Non usare il sale prima che il bambino compia un anno e lo zucchero prima che ne compia 2. Lasciare che il bambino apprezzi il gusto naturale dei cibi.
  2. Prediligere cotture leggere, come a vapore, al forno, alla griglia e in bollore per evitare di mutare eccessivamente il valore nutrizionale degli alimenti. Evitate di utilizzare l’uso di condimenti grassi, preferendo sempre l’olio extravergine d’oliva a crudo.
  3. Non forzare mai i bambini nel mangiare qualcosa, cercate di riproporlo nei pasti successivi magari in forme e consistenze differenti, senza promettere premi se i bambini mangiano qualcosa o punizioni se non lo fanno.
  4. Non lasciare che i bambini mangino da soli, davanti alla televisione o mentre giocano. Il momento del pasto è importante e va condiviso con la famiglia perché il cibo rappresenti un piacere.
  5. Evitare bevande zuccherate e gassate e ridurre il più possibile gli zuccheri semplici (che devono costituire al massimo il 10% del contributo energetico quotidiano).