dieta vegetariana
In salute

Dieta vegetariana: è davvero la scelta migliore?

Sulla base delle ultime evidenze scientifiche approfondiamo alcuni aspetti di un regime alimentare basato su una dieta vegetariana, sempre più in voga ma non privo di ombre

Negli ultimi anni la dieta vegetariana si è consolidata tra le abitudini alimentari di molti. Sempre più forte è il trend secondo cui una dieta basata prevalentemente sul consumo di alimenti vegetali possa favorire la riduzione del rischio di sviluppare patologie croniche. Ma sarà vero che escludere intere categorie di alimenti, e quindi di nutrienti, apporti realmente benefici al nostro corpo? L’importanza di una dieta varia è giustificata dalla necessità di integrare tutti i principi nutritivi che sono alla base del corretto funzionamento del nostro corpo. L’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) ha stilato delle linee guida, consigliando una dieta varia, composta da prodotti animali e vegetali di vario tipo, per garantire un apporto nutrizionale completo all’organismo e non soffrire di carenze che, sul lungo periodo, potrebbero generare problemi di varia natura.

Vegetariano non è necessariamente sinonimo di sano

Secondo uno studio austriaco, pubblicato sulla rivista scientifica Plos ONE, i vegetariani sono meno sani di chi segue una dieta onnivora. Questo ha creato confusione su un versante e soddisfazione da parte di chi è un carnivoro convinto, visto che da tempo si afferma che una dieta a basso, o nullo, contenuto di carne e proteine di origine animale è un prezioso alleato della nostra salute. Inoltre dallo stesso studio è emerso che chi dichiara di avere abitudini vegetariane sembra soffrire di più allergie, forme depressive e ansia.  È anche doveroso riflettere sul fatto che seguire una dieta vegetariana corretta, che garantisca quindi un completo apporto nutrizionale, è sicuramente più difficile sul piano pratico rispetto a seguire un’alimentazione onnivora. È quindi verosimile pensare che, tra tutte le persone intervistate nello studio in esame, vi siano anche vegetariani la cui dieta risulta carente in alcuni principi nutrizionali, esponendo quindi l’individuo a maggiori problemi di salute, e che potrebbe spiegare in parte i risultati osservati.

I benefici di una dieta onnivora e della carne bianca

Il consumo di carni bianche, come il pollo, apporta beneficio a tutte le fasce della popolazione, anche quelle con bisogni particolari come bambini, donne in gravidanza, anziani e sportive; questo perché sono povere di grassi e ricche di proteine di elevato valore biologico, di vitamine del gruppo B, di aminoacidi e di minerali, tra cui il ferro. La carenza di quest’ultimo nella dieta è identificabile per una ridotta sintesi di emoglobina dei globuli rossi e anemia cosiddetta sideropenica. Il ferro altamente biodisponibile abbonda nella carne, nei prodotti della pesca e nel tuorlo d’uovo. L’intestino assorbe il 20% del ferro emico ingerito e solo il 5% di quello ferroso. Gli alimenti vegetali ne contengono livelli inferiori e solitamente molto poco biodisponibili, sia a causa della forma chimica, sia per colpa di eventuali antinutrienti.