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Pollo arrosto, la ricetta di Italo Calvino

Tutte le curiosità sul classico della domenica e la ricetta dello scrittore

Pollo letterarioSimbolo del pranzo della domenica, è il preferito dagli italiani e…anche dagli scrittori, parliamo del pollo arrosto. Dopo i fegatini di Giacomo Leopardi facciamo un altro salto, anzi ci arrampichiamo, nella letteratura insieme a Italo Calvino e a uno dei protagonisti più noti dei suoi romanzi, Cosimo, Il Barone Rampante.

Il romanzo si apre, infatti, con un pranzo di famiglia, descritto in maniera acuta e puntuale, come un rito quasi sacro in cui il pollo e il tacchino diventano simboli della tradizione e allo stesso tempo  oggetto della ribellione del protagonista: Cosimo, a differenza degli altri commensali, e in particolare della sorella antagonista Battista, preferisce mangiare il pollo con le mani e guarda con circospezione la capacità della sorella di muoversi sulla carne dei “pollastri” con fare chirurgico:

 “Nostro padre, nostra madre sempre lì davanti, l’uso delle posate per il pollo, e sta’ dritto, e via i gomiti dalla tavola, un continuo! (…)Veniva servito un tacchino, e nostro padre a guatarci se lo scalcavamo e spolpavamo secondo tutte le regole reali, e l’Abate quasi non ne assaggiava per non farsi cogliere in fallo, lui che doveva tener bordone a nostro padre nei suoi rimbrotti. Del Cavalier Avvocato Carrega, poi, avevamo scoperto il fondo d’animo falso: sotto le falde della sua zimarra turca (egli aveva passato gran parte della sua vita nel Levante), faceva sparire cosciotti interi per poi mangiarseli a morsi come piaceva a lui, nascosto nella vigna. (…)

L’unica che si trovasse a suo agio era Battista, che scarnificava pollastri con un accanimento minuzioso, fibra per fibra, con certi coltellini appuntiti che aveva solo lei, specie di lancette da chirurgo”.

 La ricetta di Italo CalvinoSe Cosimo veniva redarguito perché mangiava il pollo con le mani, contravvenendo alle regole reali, Monsignor Della Casa, nel suo Galateo,  fa una concessione e ci rasserena sulla possibilità di poter usare le mani per assaporare a pieno il gusto dell’ambita coscia.  E se di citazioni e letteratura non avete ancora abbastanza ecco la ricetta del pollo di Italo Calvino da mettere nel ricettario accanto a quella della nonna.

Ingredienti:

  • 1 pollo di circa 1,5 Kg)
  • 1 limone
  • 8 cucchiai d’olio extravergine di oliva
  • brodo di carne
  • 1 rametto di rosmarino
  • 1 ciuffo di salvia
  • 1 spicchio d’aglio
  • 500 g di patate
  • sale e pepe

 Procedimento:

  1. Spennelliamo l’interno del pollo con un miscuglio di olio, sale e pepe. Farciamo il pollo col limone tagliato a metà, lo spicchio d’aglio e un pezzetto di rosmarino; leghiamolo  con lo spago da cucina insieme al resto del rosmarino, spennelliamolo con l’olio. Inforniamo il pollo a 200° per circa un’ora,  bagnandolo di tanto in tanto col brodo perché non si asciughi troppo. A fine cottura aggiustiamo di sale e pepe.
  2. Nel frattempo sbucciamo le patate, tagliandole a grossi spicchi e farle cuocer in un tegame, col resto dell’olio,  sale e salvia tritata. A fine cottura scoliamole su carta assorbente e teniamole in caldo.
  3. Quando il pollo sarà ben dorato sforniamo, eliminiamo accuratamente lo spago e serviamo con contorno di patate

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Fonti:

https://sites.google.com/site/storiedamangiare/home/sapere-sapore—le-storie-di-italo-calvino