In salute

Pollo ai bambini, risponde il nutrizionista

Ecco perché il pollo è un cibo adatto anche ai più piccoli. La parola all’esperto di nutrizione Andrea Ghiselli

 Pollo? Buono fin da piccoliPer le proprie caratteristiche nutrizionali le carni di pollame sono idonee all’alimentazione umana ad ogni età. A cominciare dai più piccoli. Superati i sei mesi di vita, il bambino esaurisce le proprie riserve naturali di ferro: pollo e tacchino possono contribuire a reintegrarle. Inoltre, grazie alla sua composizione in fibre piccole e alla quasi totale assenza di tessuto connettivo, la carne avicola può essere facilmente sminuzzata o frullata, per facilitarne l’assunzione sia quando i denti non sono ancora spuntati, sia ai primi tentativi di masticazione.

Petto o coscia? È l’eterna querelle quando si parla di pollo, ma, al di là dei gusti personali, quali tagli preferire per i bambini? Date pure loro quello che piace di più – risponde Andrea Ghiselli, medico esperto di nutrizione  alle mamme – considerate che il petto è quasi senza grassi, quindi più digeribile, ma con minore contenuto di ferro rispetto a coscio e sovracoscio, che sono però più grassi. Prestate poi attenzione alle modalità di cottura: se friggiamo il petto del pollo diventerà grasso quanto il coscio…

Quanto, quando e come servirlo? – È una delle domande che le mamme si pongono più di frequente, quali sono le giuste quantità di carne da consumare a settimana? Esiste una “dose giusta”? Il primo aspetto da chiarire è che nessuno può fissare una quota da non superare. Il quantitativo di carne da consumare a settimana si deve fare sulla base di un compromesso con gli altri alimenti. La carne non deve togliere lo spazio  ai legumi, ad esempio, né ai vegetali, alle uova, al pesce, ecc. Per questo un buon compromesso è quello di consumare 4-5 porzioni di carni fresche a settimana (più bianca che rossa). Gli altri secondi settimanali saranno 1-2 porzioni di salumi, 2-3 di pesce, 2-3 di legumi, 2-4 uova e 2-3 formaggio.E sulle porzioni?La quantità giusta per i bambini dipende dall’età e dalla corporatura: può essere la metà della porzione di un adulto, ma anche la stessa.  Non fa differenza proporla a pranzo o a cena, l’importante è variare: se a pranzo si è consumata carne, a cena meglio un’alternativa tra pesce, uova, legumi o formaggio.

 

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